domenica 4 novembre 2018

Corse noiose! Vietare i Misuratori di Potenza non servirebbe. Parola di esperto

Team Sky - Chris Froome e Geraint Thomas
Le corse sono diventate noiose: per avere competizioni imprevedibili e spettacolari occorre vietare l’utilizzo dei Misuratori di Potenza (Power Meter). E’ nata da questa convinzione la richiesta che Christian Prudhomme, direttore generale del Tour de France, ha già avanzato ufficialmente all'UCI: vietare l'utilizzo dei PM alla Grande Baucle. “I misuratori di potenza sono utilissimi in allenamento - ha dichiarato Prudhomme alla recente presentazione del Tour de France 2019 - ma in gara sono troppo condizionanti, perché indicano esattamente ai corridori che tipo di sforzo devono fare. Senza quello strumento, un corridore potrebbe nutrire qualche dubbio sulla propria prestazione, magari rallentare o accelerare la sua andatura, insomma lasciare più spazio all'istinto e alla fantasia”.
Franco Pellizzotti e Vincenzo Nibali
Io, da semplice amatore, nutro alcuni dubbi su questa teoria. Vado in bici da una decina di anni e riesco a capire dalle mie percezioni che tipo di sforzo sto compiendo senza dover controllare il cardiofrequenzimetro (che utilizzo praticamente da sempre) o il Misuratore di Potenza (che utilizzo da un anno). Se ci riesco io, figurarsi un professionista. Un pro rider si conosce perfettamente e credo sappia dire quanti watt sta esprimendo anche senza guardare il suo ciclocomputer. Sull’andamento delle corse, piuttosto, inciderebbe molto più il divieto delle radioline da parte dei Team Manager, ma a questo punto si aprirebbe il discorso della sicurezza. Per fugare i miei dubbi sull’argomento ho contattato sul web alcuni esperti che gentilmente mi hanno detto la loro.

Questo il loro parere:
  • Tiziano Cosio - Ready To Ride - “Il divieto all'utilizzo del misuratore di potenza lo trovo anacronistico. Se da una parte è stato lo strumento che ha permesso di fare un salto di qualità significativo nella metodologia di allenamento, d'altra ciò ha portato ad un livellamento generale della performance. Inoltre, il poter quantificare con precisione l'intensità da mantenere "nelle fasi calde" è parte integrante della strategia di gara. Più di tante parole, la risposta allo "spettacolo" è stata data da Froome - uno degli atleti più fedeli al PM - nella tappa del Giro sul Colle delle Finestre. Il Tour ha tanti problemi, l'utilizzo del misuratore di potenza non è tra questi”. 
  • Fulvio Pugliese - Born to run - “Un corridore che usa il potenziometro da anni, e parlo in prima esperienza perché io l’ho iniziato ad usare 20 anni fa, non ne avrebbe bisogno. Conosce perfettamente le sensazione dei watt che sta esprimendo. Se toglieranno il potenziometro nessuno ritornerà al cardio, preferiranno affidarsi alle loro sensazioni che oramai sono precise e corrispondono ai watt che desiderano. Si sbaglia di veramente poco”
  • Francesco Trebbi - 3B Training - “I Power Meter servono soprattutto ai Direttori Sportivi in ammiraglia per tenere monitorati i wattaggi ed avere la situazione sotto controllo in gara e nel dopo gara. Una sorta di centralina che governa i vari motori e potenziali. Ciò che andrebbe tolto, se veramente si vuole animare e rendere imprevedibile una corsa, sono le radioline. A questo punto avere i dati di potenza gestiti esclusivamente dal corridore metterà quest’ultimo davanti a domande e decisioni da prendere in maniera autonoma. Quindi, secondo me, senza i sensori di potenza non cambierebbe granché anche perché i professionisti hanno sì il PM ma si conoscono anche bene utilizzando le proprie sensazioni”. Chi segue atleti durante gli allenamenti e si occupa di preparazione ha dunque confermato quello che pensavo: i ciclisti professionisti si conoscono perfettamente, non hanno bisogno di controllare sul display quanti watt stanno esprimendo. Per rendere le corse meno prevedibili occorrerebbe piuttosto vietare le radioline, in modo tale che i direttori sportivi non possano interpretare i dati e dare indicazioni in tempo reale. Come già detto, però, a questo punto si dovrebbe affrontare il problema della sicurezza in gara". 
Ringrazio per la disponibilità: Tiziano Cosio, Fulvio Pugliese, Francesco Trebbi (link alle pagine Facebook)


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