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Giovanni e Romano |
Alzato presto per mettere a punto bici e borse e con l'intento di guadagnare chilometri nelle prime ore del mattino visto le previsioni non proprio rassicuranti, vado a fare colazione e trovo Roberto, titolare e Chef che mi intrattiene amabilmente con i racconti della sua giovinezza e delle sue prodezze in bici.
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Giovanni alle prese con il temporale |
Finiamo per parlare del più e del meno, della Sicilia e del valdostano, e per finire dell'isola di Capoverde ma il tempo vola e sono già le 8.30. lo saluto e monto in bici e trovo un altro biker
Romano con cui scambio due chiacchiere. Ha una bici stracarica di equipaggiamento e mi chiedo come faccia solo a muoverla. Mi dice che è un documentarista che produce per Sky e che sta preparando un video racconto della via Francigena. Tipo simpatico uno che gira con mille action cam addosso e con un drone mavic per compagnia. Parto finalmente è il tempo sembra tenere, incontro qualche difficoltà ad uscire da Aosta e a trovare l'attacco della Francigena e superato un primo ponte sulla
Dora mi incammino per la sua destra alla volta di
Verrès, prima tappa della giornata. Sulla ciclabile incontro molti ciclisti e gente di corsa il panorama è spettacolare. Da un lato la Dora gonfia di rabbia sputa spruzzi a metri di distanza, tutto intorno alte montagne di ardesia fanno da imbuto a questo paesaggio spettacolare. Incontro
Silvia, carrarese trapiantata a Trento che viaggia da sola ed è diretta a Roma. Poi anche
Andrea Aostano con moglie molisana. Ci vedremo presto perché mi ha detto che scende in bici da Aosta a Termoli, gli ho promesso di fare un tratto insieme e di fargli visitare la
Ciociaria. Tutto bene,
andatura turistica e sole con solo pochi momenti di pioggia leggera. Pranzo veloce a Verrès e timbro di rito sulla credenziale chi immagina che si sta per scatenare l'inferno. Attraverso
Bard con un castello spettacolare e
scoppia a piovere forte. Ci rifugiamo tutti sotto un portico che ci salva dalla prima ondata. Sembra finita e dovendo fare altri 40 km saluto Silvia che si ferma prima e parto alla volta di
Roppolo. Faccoio solo 3 km e mi sorprende una
bomba d'acqua improvvisamente mi sento come schiaffeggiato da un'onda dopo l'altra. Nuoto come un pesce, ma nei miei vestiti non sono nemmeno riuscito a tirare fuori i poncho e ormai sono zuppo. Trovo riparo sotto un cavalcavia della ferrovia e lampi e tuoni mi fanno capire bene che non si andrà molto avanti. Ostello prenotato e pagato in anticipo, salta tutto e ripiego al vicino ostello di
Pont Saint Martin arrivo fradicio ma almeno faccio una doccia calda e trovo un'allegra compagnia a tavola.
Italia,
Sudafrica,
Finalndia e
Canada tutti insieme con pizza e birra a parlare del nostro cammino. Chi a piedi chi in bici ma lo spirito e la solidarietà che ci unisce sembra non avere confini. Almeno stasera. Domani altra tappa vero il
Piemonte. Il meteo sembra replicare il menù già assaggiato oggi: acqua a tutte le portate.
A domani! Giovanni

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