sabato 8 dicembre 2018

Andare in bici da corsa è sempre più pericoloso! Ma la passione è troppo forte

Andando in bici da corsa avete mai avuto l’impressione di praticare uno sport estremo e molto pericoloso? Io sì. E vi confido che mi succede sempre più spesso.
Inizialmente ho pensato che fosse l’età (vado per i quarant’anni) e il fatto di avere una moglie e due bambini piccoli che quando io esco con la bicicletta mi aspettano a casa. Insomma, senso di responsabilità verso i miei cari.

Riflettendoci bene, però, non si tratta solo di questo. Ho iniziato ad andare in bici con assiduità sempre maggiore da circa 10/15 anni; se penso a come era la situazione allora e la confronto con quella di adesso, non posso fare a meno di notare che molte cose sono cambiate:

  • Il numero di ciclisti è aumentato notevolmente: il numero di persone che percorrono le strade in bicicletta è maggiore. 
  • Gli automobilisti sono sempre più insofferenti nei nostri confronti (a volte anche per colpa nostra, dobbiamo riconoscerlo).
  • Il numero di automobili, camion, furgoni ecc. sulla strada probabilmente è cresciuto.
  • Il grado di attenzione che prestiamo mentre stiamo guidando è sicuramente sceso. O quantomeno abbiamo con noi gli smartphone che contribuiscono a distrarci.
  • Lo stato delle strade è notevolmente peggiorato. La manutenzione ordinaria e straordinaria è un miraggio.

Tutti questi fattori, e altri che probabilmente mi sono sfuggiti, rendono la pratica del ciclismo su strada uno sport pericoloso, quasi estremo. Non a caso nel movimento ciclistico, che cresce a ritmi vertiginosi, ben il 45% dei tesserati alla Federazione Ciclistica Italiana sceglie  la Mountain Bike.
Questo mio pensiero ha trovato conferma in alcune dichiarazioni di Renato Di Rocco - presidente della Federazione Ciclistica Italiana.
“Le strade sono pericolose, -  ha puntualizzato il presidente federale il 3 novembre 2018 nel corso dell’ InBici Day - quindi molti preferiscono scegliere l’attività fuoristrada per avere un contatto più diretto con la natura e, soprattutto, per restare lontani dai pericoli del traffico. Inoltre, non dobbiamo dimenticare che sono soprattutto i genitori ad avere paura della strada: molti di loro spingono i bambini che vogliono iniziare a pedalare verso la Mountain bike proprio per evitare gli incidenti, così frequenti al giorno d’oggi”.

Io non mi arrendo alle mie paure e continuo ad andare in bici da corsa, la passione è troppo forte. La mia contromisura è questa:

  • cercare di evitare il più possibile le strade ad alta percorrenza (per fortuna la zona dove vivo me lo permette); ho, inoltre,  dotato la bicicletta di una luce posteriore che accendo in caso di necessità e cerco sempre di indossare almeno un indumento colorato.
Cosa ne pensate? E voi come vi regolate?


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