giovedì 14 giugno 2018

GIORNO 4 #senonoraquandobiketour. Raggiunta Orio Litta, giornata impegnativa tra ghiaia e sabbia

senonoraquandobiktour
Anche oggi sveglia all'alba per guadagnare km con il fresco e arrivare più avanti possibile. L'idea era quella di arrivare prima a Mortara e poi proseguire verso Pavia dove arrivo verso le 11.30 percorrendo argini in ghiaia e soprattutto in sabbia che mi impegnano non poco. La scelta dei copertoni stradali e di sezione medio piccola mi avvantaggia su asfalto o su ghiaia compatta,  ma su terra smossa e umida e soprattutto su sabbia pago dazio.
Faccio fatica a rimanere in equilibrio e se non tengo la bici sempre dritta rischio di veder partire l'anteriore, se rallento troppo è il posteriore a scivolare di lato. Continuo così per circa 4 km e poi sbuco sull'asfalto e mi dirigo verso Garlasco e quindi Pavia. Questa città colpisce per la sua posizione sul Ticino e oltre al suo bel centro storico, possiede una ciclabile sul lungo fiume con tratti davvero suggestivi. Appena arrivato in centro approfitto per risolvere in problema al cambio della bici che dopo il fango dei giorni precedenti mi creava non pochi pensieri.
Cerco un meccanico e a due passi dal centro, mi accolgono Pier ed Alberto (Ciclofficina Garibaldi) che oltre alla simpatia mi danno dritte sulla città, su dove mangiare e mi sistemano anche la bici. Troviamo anche il tempo di chiacchiere di bici in acciaio e della cultura della due ruote a tutto tondo e che stanno cercando di diffondere nel loro territorio. Mi è parso subito chiaro che oltre ad un progetto imprenditoriale, ci fosse anche un'etica della bici che abbraccia per intero il loro modo di vivere. Se passate da Pavia andate a farci un salto, oltre la cortesia potrete ammirare gran belle bici assemblate da loro e provare magari una e-bike di cui sono specialisti. Grandi. Ormai sono le 16 e dopo i saluti mi dirigo in direzione di Orio Litta, sono circa 50 km di ciclabile ma, vuoi qualche problema con il GPS vuoi un po' di stanchezza accumulata mi ritrovo diverse volte a dover correggere rotta finchè dopo aver percorso diversi chilometri, mi ritrovo bloccato su un passaggio di un pontile che supera un'ansa interna del fiume. La piena del Ticino dovuta alle forti piogge dei giorni precedenti, ha inghiottito per intero il passaggio che di fatto risulta impraticabile, soprattutto in bici. Sono stanco e non ci provo nemmeno, e non mi resta che tornare indietro e cercare una via per buttarmi sulla provincia per Lodi. Strada infame e percorsa a folle velocità da Tir e bisarche. Una di queste dopo gli stabilimenti della Galbani quasi mi  butta fuori strada passandomi troppo vicino ed il vuoto d'aria creatosi mi fa sbandare paurosamente. Non so come peró sono rimasto in strada. Solo culo (si può dire?).
Alla fine riesco ad arrivare ad Orio Litta, ho una fame pazzesca e voglio solo fare una doccia e buttarmi in branda. Quando arrivo trovo Italo, energico settantottene che percorre da solo la Francigena. Vuole arrivare a Roma facendo una variante verso Assisi. Gagliardo Italo, brianzolo di Luino, alpinista, maratoneta e pattinatore fino a non molto tempo fa, rimpiange solo di non aver mai scalato il Gran Sasso, tra le altre cose dice che non ne ha avuto il tempo. Mi sarebbe piaciuto accompagnarcelo e mi offro per questo, ma lui declina con il sorriso e mi dice che ormai si sente "obsoleto" ma a camminare lo farà ancora per un bel po'. Ora è tardi però mi dice, domani si riparte...ed ha ragione. Andiamo a dormire. A domani!
Giovanni



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