Mi ricorderò di lui, di quell'uomo attempato con il viso che sembra stato tagliato con l'accetta e con gli occhi piccoli e ravvicinati di un azzurro che vira sul grigio ghiaccio, il ghiaccio delle sue montagne. La sera prima mi ha dato molte dritte che terrò a mente per il prosieguo del viaggio, non poterlo ringraziare ancora mi spiace e non poco.
Sin da subito mi accorgo che ho le gambe imballate e fatico a trovare il mio ritmo. La prima parte è tutta tra i campi lungo l'argine del Polungo. È presto e sono pochi gli incontri che faccio, molti di più sono i conigli selvatici che fuggono al mio passaggio, qualche topolino di campagna che zampetta qua e là. Finisco sulla via Emilia e nonostante un traffico ancora accettabile, sono un po' in ansia visti i recenti episodi su strade aperte al traffico, per cui spingo un po' di più per togliermi d'impiccio e arrivato a Piacenza. Faccio un giro veloce di ricognizione e poi riparto alla volta di Fiorenzuola d'Arda. Riprendo la via Emilia e spingo il rapporto più lungo che ho per andarmene al più presto, quando imbocco una strada di campagna che porta al centro del paese, mi ritrovo in mezzo a campi di grano che si mischiano con altre colture, le gambe dopo lo sforzo sono svuotate ed avverto decisamente la fatica e uno stato di malessere generale che mi costringe a fermarmi una volta arrivato a Fiorenzuola. Qui mangio mezzo panino e dopo essermi riposato un po’, sotto il sole cocente delle 13 riprendo a passo lento la via per Fidenza. Quando arrivo potrei anche fermarmi lì e cercare un ostello, invece opto per un gelato e dopo aver girato il centro di Fidenza (molto bello il duomo romanico) mi avvio per gli ultimi 10 km della giornata direzione Costamezzana, dopo una serie di rampe brevi ma dure (media 6-7% con punte del 13%), arrivo alla Comunità di Betania dove sono accolto dalla gioiosa fratellanza francescana, un'oasi di rara bellezza in un contesto di verde idilliaco. Si cena e si conversa amabilmente con i commensali fino a sera, ma la stanchezza e la necessità di dormire mi spinge a salutare ed a ritirarmi, domani è un altro giorno: c'è il passo della Cisa che mi aspetta e pretende rispetto. A domani!
Giovanni
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