Superato il tratto duro, il sole è ormai alto e il problema diventa la temperatura. Sudo a profusione e cerco di reintrodurre liquidi e sali, ma mi scopro più spesso ad usare l'acqua per rinfrescare la testa piuttosto che bere. Dove posso cerco di pedalare all'ombra ma, per la legge di Murphy, l'ombra sta molto spesso nell'altra corsia e mi costringe a qualche acrobazia per rinfrescarmi almeno un po'. Sulle ultime curve, incontro un uomo anziano che mi incoraggia e rassicura dicendomi che mancano solo 6 chilometri a
Berceto e altri 10 circa al passo della Cisa. Poco dopo sento uno strano sibilo e un rumore di ruote tassellate progredire dietro di me. Mi affiancano e superano al doppio della mia velocità (procedo sugli 8 km/h) due e-bike con motore Bosch, l'uomo in testa mi incita ma non c'è storia: Bosch batte Giovanni 2 a 0. La strada intanto dà una tregua e si comincia a scendere verso Berceto, splendido borgo immerso nel verde con pieve romanica annessa, sono le 11 circa. Mi fermo per placare la fame con un piccolo panino e della frutta comprata sul posto e riparto di nuovo, meno di 10 km ancora di strada che sale molto dolcemente e eccolo, il passo
della Cisa è concluso. Ritrovo qui i due in e-bike, sono Mario fotografo bresciano e sua moglie con cui scambiamo un po' di chiacchiere e mi offrono una graditissima coca cola. Ci intratteniamo spaziando dalla bici alla fotografia passando per le bellezze dell'Appennino Emiliano che, dice Mario, è tra i più bei posti che abbia visitato. Vita avventurosa quella di Mario, fotografo documentarista con un solido passato da free lance per grandi case editrici italiane e soprattutto francesi, ha girato tutta Italia e non si è fatto mancare la provincia di Frosinone, dove è stato un paio di volte, la prima delle quali al tempo del forte terremoto della Val Comino, dove documentò lo stato di emergenza della popolazione di San Donato, dormendo in tenda con loro o anche nei fossi se serviva pur di assicurare un reportage più fedele alla realtà. Ci lasciamo non prima di una breve visita al santuario della Madonna della Guardia, protettrice degli sportivi e dove sono conservate alcune maglie di sportivi di rilievo come il ciclista Podenzana e altri. Ci salutiamo con Mario e signora con la promessa di rivederci in Ciocaria al più presto possibile. Inizio quindi la discesa bella e veloce che
porta in Toscana, con una picchiata alla Savoldelli (se vabbè) mi ritrovo in pochissimo a Pontremoli, perla della Lunigiana e dove si respira ciclismo dappertutto. I ponti sul Magra sono uno spettacolo architettonico suggestivo mentre il castello del Piagnaro perfettamente conservato e visitabile offre ospitalità ai pellegrini sulla Francigena e io non mi lascio sfuggire l'occasione di pernottare in questo luogo magico. A domani!
Giovanni
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