martedì 19 giugno 2018

GIORNO 9 #senonoraquandobiketour - San Gimignano, Siena, la Val d'Orcia e tanto caldo. Domani la salita di Radicofani

Piazza del Campo - Siena
Stamattina riesco a partire presto da San Gimignano, alle 6.30 già ero in viaggio verso Siena. La prima parte fila via su strade principalmente bianca, prima in leggera discesa, poi dopo l'attraversamento di Monteriggioni e a 12 km da Siena, in salita non ripidissima ma molto sconnessa che mi obbliga a fare molta attenzione per non perdere l'equilibrio. Avrei potuto abbassare la pressione degli pneumatici ma sentivo che avendo cura di non esagerare potevo andare avanti così ed è andata bene. Nella prima mattinata ero già in Piazza del Campo, mi trattengo solo per qualche foto e riparto subito destinazione San Quirico d'Orcia.
Appena uscito dall'abitato di Siena, ci si imbatte con i primi campi agricoli tipici di queste zone: paesaggi celeberrimi in tutto il mondo, che testimoniano come un'attenta antropizzazione rispettosa degli equilibri ambientali, può risultare doppiamente produttiva, sia dal punto di vista agricolo che turistico. Il paesaggio è stupendo, il cielo limpido e la temperatura molti alta.
Attraverso Monteroni D'Arbia e Ponte D'Arbia e qui riesco a fare l'ultimo rifornimento di acqua sfruttando una fontanella lungo la strada. Approfitto anche per bagnarmi e togliere un po' di polvere e calura dal corpo. Dopo Buonconvento ci si inerpica sulle salite sterrate dove trovano sede molte case vinicole, ne attraverso diverse immerse nei vigneti. I viali organizzati in filari di cipressi sono da sempre l'immagine tipica della val d'Orcia ed attraversarli lascia un non so che di incanto, e se non fosse per la mancanza d'acqua nelle borracce, (usata con parsimonia mi è durata comunque molto poco visto l'impegno ed il caldo) mi costringe ad una deviazione dal percorso ufficiale per poter rifornirmi d'acqua. Arrivo semi disidratato al primo bar utile dove mi fermo e bevo un bicchiere dopo l'altro una bottiglia intera.

Con le energie ormai al lumicino, mi gioco il jolly della Coca-Cola sgasata per causare un picco glicemico e affrontare gli ultimi chilometri di salita verso San Quirico dove arrivo alle 16 molto stanco ma soddisfatto del percorso e di me stesso. Ora una lunga doccia e poi idratazione ed integrazione alimentare; il che vuol dire degustazione di salumi e formaggi locali nel piccolo e fornito alimentari di Luigi, originario di Fano e trasferitosi qui per motivi affettivi.
Piccola nota a margine: nella chiacchierata di ieri con il buon Alan, è venuto fuori come in questo viaggio aveva riscoperto odori che non era più abituato a sentire. Mentre diceva questo mi scoprivo ad annuire perché era successa anche a me la stessa cosa. Inoltre oggi più che gli altri giorni, ho sentito forte il piacere di sedermi all'ombra di un albero per rinfrescarmi dalla calura dopo lo sforzo fisico di una rampa appena scalata. La gioia di un sorso d'acqua fresca della fontana di campagna dopo qualche chilometro senza bere perché già finita. La soddisfazione di aver percorso in solitudine zone isolate dove la sola cosa che ti fa compagnia è il rumore sordo delle ruote che scorrono veloci. Tutto questo è Via Francigena ed è già parte di me. 
Domani Radicofani mi aspetta, l'ultima salita dura che la Francigena interpone tra me e San Pietro in Roma e occorre raccogliere le forze. A domani!
Giovanni


Miss Grape

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